La Donna è la forza trainante della Vita; è la vita che al suo principio fa la differenza, e nessuno di noi ha il potere di cambiare ciò che la vita impone. Ma occorre capire questa“differenza”, se così si vuole chiamare, in cosa consiste e come la Vita ha disposto aldilà degli schemi socioculturali. Tolta la diversità fisiologica, forse ciò che distingue il maschile dal femminile, è proprio nel modo d’intelligenza; da una parte logica razionale (maschile) dall’altra logica intuitiva (femminile), due logiche che solo insieme possono realizzare un mondo amico. Oggi, umanamente parlando, il nostro mondo “zoppica” più che mai, e di fatto lo fa da quando il 52% del potenziale d’intelligenza femminile manca da quei luoghi dove si decidono le sorti dell’umanità, vale a dire da oltre 2000 anni. C’è un mondo femminile improprio, ideato dal genere maschile, in cui la donna non si riconosce.
È di questo mondo, che la vita le aveva destinato, che la donna si deve riappropriare dove un grande potenziale l’aspetta per agire con intelligenza, buonsenso, umiltà e determinazione. Lei comincia a rendersi conto degli errori del passato e quindi ha bisogno di leggere il mondo con occhi nuovi, con una nuova riflessione nella mente che corrisponde alla sua vera identità.
Deve capirsi per come è, e non per come appare!
A quel punto si prenderà quel potere che le spettava per diritto alla Vita e inizierà un cambiamento radicale, un nuovo Umanesimo, veramente democratico, che opera NON in funzione del PROFITTO ma soltanto dell’umano e dell’ecosistema che lo sostiene. Un seminario dunque pensato per queste “Nuove donne”, dal vivo interesse di sviluppare un cammino verso un nuovo ordine di azione e di riuscita, prima per se stesse e poi per lacomunità.
Non si tratta di essere una femminista o una rivoluzionaria, si tratta di ritrovare quella grande “Signora Buonsenso” che giace dentro ognuno di noi. Se si vuole agevolare la propria personalità – con intelligenza, responsabilità e dignità – a vincere e non a perdere nella vita, ci vuole educazione, formazione e crescita responsabile. Quando la donna eccelle come “manager” nel suo piccolo mondo individuale, familiare, affettivo, lo fa anche nel collettivo; sa come infondere una nuova democrazia umanistica non basata sulla speculazione, sul denaro o sul potere, ma su quei valori che sono intrinseci alla natura di TUTTO il genere umano.
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